Raoul Bova deposita la domanda di registrazione del marchio «Occhi spaccanti» per bloccare la diffusione di un audio: può funzionare?
- Appunto società tra Avvocati

- 18 ago
- Tempo di lettura: 4 min
Raoul Bova ha depositato presso l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi alcune frasi presenti nei vocali WhatsApp pubblicati in questi giorni, tra cui «Occhi spaccanti», con l'obiettivo di interromperne la diffusione.
Può funzionare dal punto di vista del diritto industriale?
La funzione del marchio: il collegamento tra l'impresa ed i prodotti e servizi.

In questi giorni sono stati pubblicati numerosi articoli relativi alle registrazioni depositate da Raoul Bova che riportano diverse imprecisioni: cerchiamo di fare chiarezza.
LE REGISTRAZIONI
Raoul Bova ha depositato presso l’UIBM le domande di registrazione di marchio:
“Occhi Spaccanti” (n. 302025000125731);
“Buongiorno essere speciale dal sorriso meraviglioso e dagli occhi spaccanti” (n. 302025000125824);

Le domande di registrazione sono state depositate per ben 12 classi: si tratta di decine di prodotti e servizi tra cui, a mero titolo esemplificativo:
3
adesivi per fissare i posticci; pietra per levigare; prodotti per affilare; pietre da barba [astringenti]; olio di mandorle per uso cosmetico; sapone alla mandorla; ambra [profumeria]; amido per dare il lustro; salda d'amido; creme per sbiancare la pelle; [...]
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bastoni da montagna; pelli d'animali; anelli per ombrelli; arcioni di selle; guinzagli [in pelle]; attacchi per selle; stecche di balena per ombrelli o ombrelloni; scatole per cappelli in cuoio; collari per cavalli; [...]
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antisdrucciolevoli per calzature; abbigliamento per automobilisti; calzature; sandali da bagno; scarpe da bagno; calze; calze antisudorifiche; rinforzi al tallone per le calze; berretti; grembiuli; boa [pelliccia da collo];
[...]
La descrizione del marchio n. 302025000125731 è: «Il marchio consiste nella denominazione "occhi spaccanti" per indicare un'espressione personale del richiedente».
LA "STRATEGIA" COMUNICATA
Numerosi articoli (tra gli altri, "Bova deposita all'ufficio marchi la frase "occhi spaccanti". Il legale: "Per stoppare la diffusione" di Rainews, "Raoul Bova deposita il marchio “occhi spaccanti”: la mossa per evitare la diffusione dell’audio" di Il Fatto Quotidiano e "Raoul Bova deposita all’Ufficio Brevetti il marchio «occhi spaccanti»: una «mossa per stoppare la diffusione dell'audio»" di Vanity Fair) riportano che:
"La nostra è una iniziativa che punta a bloccare la diffusione illecita del contenuto degli audio. Tutto l'incartamento è ora al vaglio dell'ufficio Brevetti. Ci vorranno alcune settimane, ma se otterremo il via libera quelle frasi non potranno essere utilizzate senza il permesso di Raoul altrimenti si andrà incontro a sanzioni".
In verità:
1) Questa "strategia" non corrisponde alla funzione della registrazione di un marchio e non potrà essere utilizzata per bloccare la diffusione degli audio (al di fuori di un contesto commerciale riferito alla promozione dei prodotti/servizi rivendicati nella domanda).
2) Non sarebbe necessario attendere il “via libera” dell’Ufficio perché l'ordinamento permette di azionare i marchi anche in fase di domanda.
1) LA FUNZIONE DEL MARCHIO
L’ordinamento garantisce al titolare un diritto di esclusiva sull’ «uso nell’attività economica» del marchio per i prodotti e servizi rivendicati nella domanda di registrazione (art. 20 Cpi).
Art. 20 Cpi
«1. I diritti del titolare del marchio d'impresa registrato consistono nella facoltà di fare uso esclusivo del marchio. Il titolare ha il diritto di vietare ai terzi, salvo proprio consenso, di usare nell'attività economica:
a) un segno identico al marchio per prodotti o servizi identici a quelli per cui esso è stato registrato;» [...]
La funzione del marchio è infatti quella di creare, per il consumatore, un collegamento tra l’impresa ed i prodotti e servizi che questa commercializza.
Se non viene rispettata questa funzione, non è possibile azionare il marchio per contraffazione.
Raoul Bova potrà quindi vietare ad altri di vendere i prodotti/servizi rivendicati utilizzando il marchio registrato.
Ad esempio, potrà inibire la commercializzazione di una maglietta che riporti il marchio “Occhi spaccanti” (le magliette sono rivendicate in classe 25).
La registrazione del marchio non consente di vietare la diffusione di contenuti che riportino le parole “occhi spaccanti” per violazione del marchio registrato, a meno che non si tratti di promozione commerciale.
2) LA TEMPISTICA
Ai sensi dell’art. 15 del Cpi:
«1. I diritti esclusivi considerati da questo codice sono conferiti con la registrazione.
2. Gli effetti della prima registrazione decorrono dalla data di deposito della domanda.»
I diritti di esclusiva vengono quindi concessi con il completamento dell'iter di registrazione, ma retroagiscono alla «data di deposito della domanda».
L'iter di registrazione presso l'UIBM ha una durata variabile, che non può essere inferiore a 3 mesi (il trimestre di opposizione) e generalmente dura almeno 9 mesi.
L’ordinamento permette tuttavia di azionare il proprio marchio in Tribunale anche in fase di domanda, prima della registrazione.
Non è quindi necessario attendere che il marchio venga registrato per vietare a terzi un uso illecito del segno.
CONCLUSIONE
Le domande di registrazione non potranno essere utilizzate per bloccare la diffusione degli audio, ma potrebbero garantire a Raoul Bova un diritto di esclusiva sulle parole depositate per l'eventuale commercializzazione dei prodotti e servizi rivendicati.
Il marchio registrato è uno strumento estremamente utile e processualmente efficace sia in termini di velocità (provvedimenti cautelari nell'arco di qualche settimana) sia per quanto riguarda le probabilità di esito favorevole per il titolare della registrazione, ma deve essere correlato alla commercializzazione di prodotti/servizi.
Appunto società tra Avvocati a r.l.
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