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Contraffazione del marchio su Amazon: ecco cosa fare per bloccare (o sbloccare) la vendita di prodotti copiati o contraffatti su piattaforme come Amazon, Ebay, etc.

Breve introduzione al mondo dell'anticontraffazione sulle piattaforme di e-commerce.



Contraffazione piattaforme e-commerce Amazon Ebay etc

Secondo il rapporto ISTAT appena pubblicato (Fonte ISTAT: Cittadini e ICT – Anno 2024 – Istat), nel 2024 quasi il 50% degli italiani ha effettuato acquisti online.


La maggior parte di questi acquisti avviene attraverso le piattaforme di e-commerce, che consentono a vari soggetti di commercializzare beni online; in questo fiume di prodotti vengono talvolta convogliati anche pezzi contraffatti.


Gli strumenti coercitivi principali per interrompere fenomeni di contraffazione/concorrenza sleale sono i procedimenti cautelari e le cause di merito.


Queste azioni hanno tuttavia dei costi e delle tempistiche non sempre adeguati ad un contesto estremamente rapido nel quale l'interruzione della commercializzazione dei prodotti, anche per pochi giorni, ha delle conseguenze molto gravi per il venditore.


In alcuni casi (spesso in un'ottica di contenimento dei costi/tempi) è possibile ricorrere anche direttamente alle segnalazioni nelle piattaforme di e-commerce.




La responsabilità delle piattaforme


Nel 2024 Amazon dichiara di avere investito oltre un miliardo di dollari e impiegato migliaia di persone per la lotta alla contraffazione ed alle altre forme di abuso (Fonte Amazon: Acquisti affidabili su Amazon - Acquisti affidabili su Amazon), oltre ad avere implementato strumenti quali l'Amazon Brand Registry.


Questo impegno non è solo volto a rafforzare l'affidabilità della piattaforma, ma è anche "obbligato":


la legge italiana prevede, come regola generale, che tutti i soggetti che fanno parte della catena contraffattoria siano considerati corresponsabili.


Secondo la Corte Europea (Amazon vs Louboutin, sentenza 22/12/22 cause riunite C.148/21 e C.184/21) l’uso di segni identici o simili ai marchi altrui nelle offerte di vendita pubblicate sulla piattaforma è imputabile esclusivamente ai singoli venditori e non al gestore della piattaforma, a condizione che quest’ultimo non utilizzi tale segno nell’ambito della propria comunicazione commerciale e non sia a conoscenza della natura contraffatta dei prodotti pubblicizzati o stoccati.


Per vedere riconosciuta la responsabilità diretta di Amazon è quindi sufficiente che la contraffazione venga segnalata alla piattaforma dal legittimo titolare del marchio.


L'attacco: misure adottate dalle piattaforme


Le piattaforme come Amazon adottano delle contromisure forti (ma poco precise) per interrompere la vendita di prodotti contraffatti.


In considerazione dei rischi che corrono preferiscono infatti generalmente assumere un atteggiamento "prudenziale", interrompendo la commercializzazione di prodotti a seguito di una segnalazione ben motivata e costruita.


Nella maggior parte dei casi, dopo aver formulato una segnalazione abbiamo infatti ricevuto una comunicazione del seguente tenore


"Dopo una verifica, abbiamo stabilito che i prodotti [X] elencati sono stati soggetti a restrizioni a causa di un problema di conformità alle politiche."


con la quale Amazon ha bloccato la commercializzazione dei prodotti.


La difesa sulle piattaforme


Amazon permette di ricorrere contro la decisione di interruzione della commercializzazione e suggerisce di includere nella documentazione:


"-Documenti di registrazione del brevetto

-Una lettera di autorizzazione del titolare del brevetto

-Un accordo di licenza che le consenta di vendere questi prodotti


Se non dispone di tale documentazione: Potrebbe dover considerare la rimozione permanente di questi prodotti dal suo catalogo per conformarsi ai diritti di proprietà intellettuale."


La piattaforma non può effettuare alcuna valutazione di merito sulla validità dei diritti (attività riservata ai Tribunali) e, pertanto,


spesso si limita ad accertare esclusivamente se il venditore è titolare del marchio registrato/design/brevetto che usa sulla piattaforma: in caso affermativo, permette di vendere il prodotto.


Ne discende che è quindi sempre consigliabile registrare almeno il marchio che si usa per commercializzare i propri prodotti sulle piattaforme online, oltre al design ed al brevetto per invenzione che eventualmente tutelano il prodotto.


A fronte di una segnalazione infondata, una ulteriore azione difensiva che generalmente intraprendiamo consiste nel diffidare direttamente il concorrente:


  • intimando il ritiro della segnalazione;

  • preannunciando un'azione legale per concorrenza sleale nei confronti di chi aveva effettuato la segnalazione (l'inoltro di segnalazioni infondate può infatti costituire un illecito anticoncorrenziale ai sensi dell'art. 2598 cc.)


Questa strategia ci ha spesso permesso di ottenere la reimmissione in commercio del prodotto da parte di Amazon.


Cosa fare?


Esistono degli accorgimenti preliminari alla commercializzazione di un prodotto che permettono di rendere più tempestivo l'intervento e l'interruzione della commercializzazione di prodotti contraffatti (o il ripristino di prodotti ingiustamente bloccati).


Alcune importanti precauzioni sono:


1) registrare sempre il marchio;

2) registrare il disegno e modello (anche per differenze minime rispetto ai concorrenti);

3) raccogliere le prove delle commercializzazioni avvenute in passato.


In ogni caso, la materia è delicata e suggeriamo di rivolgersi sempre ad un Avvocato esperto di questo specifico settore.


Appunto società tra Avvocati a r.l.




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